EQUIPAGGIAMENTO IN MONTAGNA

EQUIPAGGIAMENTO IN MONTAGNA

Testo di Andrea Magnani (AE)

EquipaggiamentoIl buon esito di un’uscita dipende da molti fattori, alcuni di questi dipendono da noi, dalle nostre capacità ed abilità, altri invece da cause o agenti esterni che possono condizionare in maniera più o meno significativa la nostra giornata in montagna.
I fattori che non dipendono dal nostro controllo possono essere molteplici e di diversa entità: variabilità delle condizioni meteorologiche, cambiamenti ambientali che avvengono lungo il percorso (frane, smottamenti, allagamenti, valanghe, ecc.), cambiamenti apportati da altri a nostra insaputa, presenza di persone, animali o piante. Questi possono essere solo alcuni e tra i più importanti fattori di variabilità in grado modificare le condizioni dell’escursione.
Vi sono poi tutta una serie di avvenimenti di importanza minore che, sebbene non abbiano l’impatto di quelli citati in precedenza, possono comunque arrecare dei fastidi e problemi durante l’escursione. A quanti non è mai capitato di graffiarsi in un passaggio attraverso dei rovi? Alzi la mano chi lungo un percorso di montagna, appennino o alpi che sia, non ha mai incontrato “pezzi” di materiale di altri escursionisti, primi tra tutti suole di scarponi di malcapitati trekker, silenziosa testimonianza del disagio che deve aver patito il proprietario da quel momento in poi!
In queste righe volevo puntare l’attenzione proprio su quei piccoli accorgimenti che si possono adottare per ovviare a questa tipologia di inconvenienti.
Partendo dalla dotazione fondamentale, nello zaino di ogni escursionista dovrebbe sempre essere presente un kit di primo soccorso. Si trovano in commercio a cifre abbordabili modelli già provvisti di telo termico e di una serie di cerotti e garze di diverse dimensioni. E’ possibile integrare il kit con del disinfettante, cerotti per le vesciche e medicinali di tipo generico anche se l’utilizzo di questi ultimi deve essere effettuato con tutte le precauzioni del caso. Deve comunque essere ben chiaro che in caso di necessità per eventi di una certa importanza la prima cosa da fare è CHIAMARE I SOCCORSI (118 o Soccorso Alpino), non improvvisarsi medici. Con il nostro kit medico possiamo provvedere a piccoli imprevisti quali graffi, tagli superficiali, vesciche che possono comunque creare dei disagi nella continuazione dell’escursione.
Altro oggetto che non deve mai mancare è una torcia: le situazioni che possono portare al prolungarsi dell’escursione, oltre le ore di luce disponibili, sono molteplici e ritrovarsi a camminare lungo un sentiero immersi nell’oscurità, al di là del lato romantico, può essere alquanto pericoloso.
In commercio se ne trovano di diverse tipologie e sono preferibili quelle di tipo frontale che permettono di lasciare libere le mani. Tutte comunque funzionano con delle normali pile di tipo alcalino, pertanto è opportuno verificare prima della partenza il livello delle batterie. Inoltre è molto importante averne a disposizione nello zaino almeno un paio di scorta. A questo riguardo va infatti ricordato che in caso di freddo intenso la durata delle batterie alcaline si riduce notevolmente.
Sull’abbigliamento il discorso potrebbe essere molto lungo ed articolato, mi limito a ricordare di portare sempre con sé, in qualsiasi stagione: un giubbotto impermeabile ad acqua e vento, guanti, un copricapo (col freddo la testa rappresenta una delle più importanti “vie di fuga” di calore del nostro corpo), calzettoni e scarponi da trekking adeguati.
La carta della zona dove stiamo svolgendo l’escursione e la bussola dovrebbero sempre essere con noi ed occorre saperle utilizzare correttamente! Può rivelarsi pratica una busta di plastica trasparente, da utilizzare come guscio protettivo per la cartina evitando così che si bagni e si rovini.
Utile avere con se un coltellino multiuso, poco pesante e dotato di una serie di accessori molto efficaci tra i quali le pinzette: può capitare di “raccogliere” lungo il cammino qualche scheggia o spina che, pur non rappresentando un pericolo imminente per la nostra salute, possono risultare alquanto fastidiose… Inoltre i coltellini multiuso sono provvisti di cacciaviti o altri accessori simili utilizzabili ad esempio per stringere il bloccaggio dei bastoncini da trekking che possono, soprattutto in alcuni modelli allentarsi con l’utilizzo.
Un thermos, sia in estate che in inverno permette di poterci dissetare nonostante le temperature esterne siano torride o rigide.
EquipaggiamentoIl coprizaino è molto utile nel caso di pioggia o di neve bagnata per evitare che gli oggetti all’interno dello zaino si bagnino. Può anche essere utilizzato come copertura del terreno nel caso sia necessario sedersi o riporre oggetti a terra. Possiamo poi portare con noi qualche busta di plastica che si rivela efficace in caso di maltempo come contenitore per i vari oggetti del nostro zaino, limitando il rischio che questi si bagnino in caso di pioggia molto intensa.
Un fischietto di segnalazione qualora vi fosse necessità di richiamare su di sé l’attenzione di eventuali soccorritori: il suo suono arriva molto più lontano della nostra voce e non ci si stanca come invece avviene quando si è costretti ad urlare. E’ importante che sia in una posizione facilmente accessibile.
Le ghette impermeabili all’acqua ci consentono di oltrepassare guadi, di passare su prati erbosi molto bagnati o di camminare su neve senza bagnare pantaloni, calze e scarponi.
Un paio di stringhe di riserva: pesano praticamente niente e in caso di rottura della stringa di uno scarpone si rivelano indispensabili.
Nastro americano: rappresenta una validissima soluzione ad innumerevoli problemi che si possono presentare (rottura di uno spallaccio dello zaino, scollamento della suola di uno scarpone, ecc…). E’ impermeabile e riesce ad aderire anche su superfici bagnate. In commercio si trovano dei rotoli di piccole dimensioni, facilmente trasportabili nello zaino.
Una penna ed una matita, che funziona in qualsiasi condizione, non solo per raccogliere impressioni di viaggio ma anche per annotazioni importanti quali ad esempio numeri utili come quelli del Soccorso Alpino o dei rifugi di zona.
Avere con sè qualche metro di cordino di piccolo diametro può aiutare in caso di necessità di fissaggio di qualche oggetto esternamente al nostro zaino. Possono essere allo stesso modo molto validi anche dei cinghietti di nylon.
Ho tralasciato volontariamente l’equipaggiamento più prettamente tecnico (corde e cordini, moschettoni e rinvii, ramponi, piccozze, gps, ecc…) in quanto il loro utilizzo prevede una conoscenza tecnica di base fondamentale che rende l’uso di tali materiali sicuro. Improvvisarsi nelle manovre di corda o nell’utilizzo di strumenti quali i ramponi può rivelarsi estremamente pericoloso per sé stessi e per gli altri.
E’ importante pianificare a casa la nostra escursione anche in funzione dei materiali da mettere nello zaino e bilanciando le necessità con il peso che ci si dovrà caricare sulle spalle. Occorre però ricordare di portar sempre con sé in escursione un compagno di viaggio fondamentale: il BUON SENSO!

L’aspetto dell’equipaggiamento in montagna è solo uno dei tanti temi trattati nel Corso di Escursionismo e nel Corso di Ferrate organizzati dalla Scuola di Escursionismo Ambrogio Fogar, della sezione CAI di Cesena aperti a chi desidera acquisire o perfezionare tecniche e conoscenze indispensabili per una corretta, consapevole e sicura frequentazione della montagna.
Camminare immersi nelle foglie delle faggete del nostro meraviglioso Appennino o inerpicarsi per un impervio sentiero dolomitico è di per se un’esperienza emozionante, farlo in maniera corretta può però migliorare notevolmente la qualità delle nostre escursioni.